La tua forma passò di qui
I primi anni dopo la sua morte lei portava al collo un ciondolo con un suo ritratto e una sua ciocca di capelli. Che strani questi pezzi di corpo che sopravvivono al tempo.
Ho sempre guardato questo oggetto quasi sacro pensando all’ironia di poter ancora osservare il suo volto e toccare i suoi capelli, nonostante lui non ci fosse più.
Ho nove anni, lei è mia madre e lui era mio padre.
Lei non parlava molto di lui, ma quando mi raccontava la loro storia lo faceva con dolce nostalgia e soffriva, e io ascoltavo sognante e straziata. Mi descriveva quei momenti che immaginavo fermi nel tempo come nelle loro foto insieme. Ascoltavo questi racconti e sapevo che non avrei mai potuto rivederla così bella e felice come in quel tempo.
Lei lo ha perso a 44 anni ma il lutto lo ha vissuto per tutta la vita.
Il sorriso di lei ho imparato a conoscerlo e non dimenticarlo attraverso le fotografie che lui le faceva. Lei era bella e aveva una gran classe, nelle foto sembrava brillare di fascino e glamour come le attrici del cinema che lui fotografava. Era un fotografo, un fotoreporter, quel giorno è partito con la sua troupe e non è mai più tornato.
Adesso che anche lei non c’è più ho conservato le sue manie, i suoi feticci, le sue foto, il suo ritratto disegnato da lui, il suo profumo, che ogni tanto annuso ad occhi chiusi per ricordare la sua presenza.
Ho dovuto sgomberare e vendere la casa in cui abbiamo vissuto tutta la vita. Tutti gli oggetti al suo interno. I suoi oggetti, i nostri oggetti, sono stati separati, divisi, distribuiti, gettati via o accaparrati da conoscenti con poco tatto.
Avrei voluto più tempo.
Che ne sarà dei tuoi ricordi adesso?
Che ne sarà della tua favola?
Ho solo un’urgenza: salvarla, raccontarla e riconsegnarla al tempo.
I miei ricordi, quelli di lei e della mia famiglia sono arrivati a me attraverso le stampe in bianco e nero, la macchina fotografica di lui, i nastri magnetici su cui sono incise le nostre voci, la pellicola in 16 mm. Il mio ricordo di lui è nell’odore della camera oscura, nel click dello scatto, nel rumore della ghiera dei diaframmi, nella manovella della cinepresa. Tutto ciò che conosco di lui è passato attraverso la fotografia.
| La tua forma passò di qui fa parte della shortlist 2023 BUP BOOK AWARD - Blow up Press |
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The first years after his death she wore a pendant around her neck with a portrait of him and a lock of his hair. How strange these pieces of him surviving time!
I always looked at this almost sacred object thinking about the irony of still be able to look at his face and touch his hair, even though he was gone.
I’m nine years old, she’s my mother and he was my father.
She didn't talk much about him but, when she told me their story, she did it with sweet nostalgia and pain, as I listened dreamily and a little distraught. She describes those moments that I imagined stuck in time as in their photos together. I listened to these stories and I knew that I could never see her again as beautiful and happy as at that time.
She lost him at the age of 44, but she was filled with grief throughout her life.
I learned to know her smile and not forget it through the photographs he took of her. She was beautiful and had great class, in the photos she seemed to shine with charm and glamour of the movie actresses he photographed. He was a photographer, a photojournalist, that day he left with his crew and never came back.
Now that she's gone too, I've kept her manias, her fetishes, her photos, a portrait of her drawn by him, her perfume, that I sometime smell, I close my eyes to fill her presence.
I had to clear out and sell the house where we lived our whole lives. Everything inside it. Her belonginess, were separated, divided, distributed, thrown away or hoarded by acquaintances with little tact.
I wish I had more time.
What about your memories now?
What about your fairy tale?
I have only one urgency: to save it, to tell it, and to give it back to time.
My memories, those of her and my family have come to me through the black and white images, of his camera, the magnetic tapes on which our voices are recorded, the 16mm film. My memory of him is in the smell of his darkroom, in the click of the shutter, in the noise of the aperture ring, in the crakle of the movie camera. Everything I know about him was passed through photography.
| Your shape passed through here is part of the 2023 BUP BOOK AWARD shortlist - Blow up Press |